Indice
1. L'oblio, l'Io Reale e l'Io digitale
Reputazione on line? Non ne ho bisogno, chi mi conosce sa chi sono”. Mi capita…
2. Cos'è il diritto all'oblio
“Invoco il diritto all’oblio e voglio che venga eliminato da Internet ogni contenuto che mi…
3. Google e il diritto all'oblio
Come è potuto accadere che la rassegna stampa mi presenta ogni giorno notizie positive e…
4. Reazioni, conseguenze e contraddizioni
“Gli occhiali scuri te li danno appena ti assumono in XXXXX in modo che non…
5. L'oblio è davvero la soluzione?
“Nell’ultimo anno abbiamo eliminato decine di contenuti come è possibile che la mia identità sia…
6. Un approccio più completo: Ingegneria Reputazionale
“Non voglio avere un account Twitter, né una pagina Facebook né altre diavolerie”. Un CEO…
La domanda di fondo è: vuoi subire o costruire la tua identità?
Abstract
L’umanità nella sua storia ha da sempre lottato contro l’oblio, minaccia della civiltà e del progresso. L’era digitale ha però cambiato tutto, compreso il senso del dimenticare, disegnando un mondo in cui ogni informazione è sempre attuale, sempre accessibile, sempre disponibile.
È in questo contesto che nasce il concetto di io digitale, ovvero la nostra rappresentazione in rete, riflesso del nostro io reale, il nostro primo biglietto da visita disponibile per chiunque faccia una semplicissima operazione: cercare il nostro nome e cognome su un motore di ricerca. È la “stretta di mano digitale”, un passaggio fondamentale delle relazioni odierne, che condiziona ognuno di noi, sia nella sfera professionale che personale.
L’oblio oggi torna prepotentemente alla ribalta sotto forma di diritto sancito da una sorprendente sentenza emessa nel 2014 dalla Corte di Giustizia Europea, che consente ai cittadini europei di richiedere la rimozione dal motore di ricerca dei contenuti inadeguati, non pertinenti o non più pertinenti alla loro immagine attuale.
Nasce così la tentazione dell’oblio: la convinzione che rimuovere le informazioni sconvenienti dalla rete sia possibile e sufficiente per avere una buona identità digitale. Niente di più sbagliato, l’oblio non è affatto scontato ed è una forza che sottrae valore all’identità. Lo scopo della trattazione è affrontare la questione da una prospettiva diversa e giungere a descrivere una soluzione nuova e più completa. La domanda di fondo è: vuoi costruire o subire la tua identità?
Punti chiave
- Il diritto all’oblio afferma il diritto del singolo di eliminare informazioni, sotto determinate condizioni, dalla memoria condivisa della comunità.
- In rete non esiste il tempo inteso in senso tradizionale, tutto è sempre presente contemporaneamente e in modo mescolato, ciò che cambia è l’ordine di apparizione dei contenuti e questo condiziona in modo netto e del tutto nuovo la percezione. Questo ha una conseguenza fortissima e diretta sull’identità digitale e sul concetto di “oblio” on line. Pone dubbi concreti sulla reale possibilità di concepirlo.
- Un contenuto che danneggi l’identità personale è destinato all’oblio solo qualora, nel corso del tempo, non emergano nuovi elementi di interesse pubblico che rendano necessario un ulteriore aggiornamento informativo. L’ambito di applicazione del diritto all’oblio si espande, invece, quando si verifica un affievolimento d’attenzione verso un evento passato. Una volta svanito tale interesse, la lesione dei diritti che deriva dalla sua rievocazione non è mai giustificata.
- Esistono molte tipologie di lesività online e non sono assolutamente tutte uguali. A queste il colpo di spugna digitale può essere applicato solo in pochi casi. Tempi, contesti, relazioni, ruoli, sensibilità sociale su alcuni temi modificano continuamente il quadro di riferimento reputazionale della nostra esistenza e, quindi, il rapporto sociale stesso nelle sue fondamenta.
- Il diritto all’oblio riguarda l’identità digitale e in questo campo esiste una disinformazione di fondo che porta erroneamente a pensare che cancellare sia l’unica via e che un foglio bianco sia una soluzione accettabile. Il foglio bianco equivale a una identità digitale nulla cosa ben lontana dall’essere una posizione soddisfacente.
Autore
Ingegnere elettronico, è uno dei massimi esperti in Italia di analisi e gestione della reputazione digitale. Andrea Barchiesi fonda nel 2004 Reputation Manager, principale Istituto…