2023: fuga… dalle maglie della rete
Il web non dimentica (anzi ricorda sempre nel momento meno opportuno), ma far perdere le tracce è possibile. Certo, ci vuole tempo e anche una discreta dose di impegno. A meno di non affidare la pratica a dei professionisti.
Il web è come il diamante: è per sempre. C’è quando sentiamo l’impellente bisogno di immortalare il fritto misto nel piatto, quando non possiamo fare a meno di esternare le nostre opinioni, quando festeggiamo un risultato sportivo. Ma c’è anche quando ci candidiamo per una posizione lavorativa, quando cerchiamo finanziatori, quando tentiamo di allargare la nostra clientela. E alla prima ricerca inopportuna salta fuori quello che non vorremmo.
«Ormai qualunque azienda, qualunque manager, qualunque professionista vive della sua fotografia digitale: qualsiasi azienda, persona, prodotto o situazione si approcci, la prima cosa che si fa è cercarla su Google», conferma a Economy Auro Palomba, founder e presidente di Community, da 20 anni azienda leader nel mondo del reputation management al fianco di importanti famiglie imprenditoriali italiane e di grandi gruppi internazionali, finanziari, industriali. […]
La tentazione dell’oblio
Non fatevi illusioni: «Scomparire in quest’era in cui internet è così soverchiante non solo è impossibile, ma è anche vano», spiega a Economy Andrea Barchiesi, ingegnere elettronico prestato al marketing e alla comunicazione, founder (nel 2004) e a.d. di Reputation Manager – oggi, dopo la joint venture con Community, Reputation Science – nonché autore del volume “La tentazione dell’oblio”: «e restare fermi, senza fare nulla, non solo è inutile, ma è anche controproducente. Se non compari non esisti». Il che non significa che non si possano eliminare dei pezzi. Ma si può comunque fare molto: «Attraverso l’ingegneria reputazionale, che parla il medesimo linguaggio tecnico della rete e dei motori di ricerca, è possibile plasmare, come fosse un edificio, la propria immagine», chiarisce Barchiesi. «Si parte dallo studio profondo di tutto quello che un’entità ha fatto – impresa, manager o professionista che sia – con una mappatura completa delle negatività presenti per poi, attraverso tecniche legali o mediazione, provvedere alla riduzione della massa disinformativa, facendo in modo che vengano cancellate e in parallelo inserire delle informazioni mancanti, come la partecipazione a un convegno importante e di rilievo. Niente è vecchio sulla rete: tutto dà l’impressione di essere attuale e vero, anche se si tratta di un curriculum di dieci anni prima o di un profilo LinkedIn falso».
L’articolo completo su Economy:

Diritto all’oblio e la pubblicità del processo e delle sentenze, quale bilanciamento.
Tra i molteplici ambiti in cui la normativa sulla tutela dei dati personali può impattare, il trattamento dei dati giudiziari risulta sicuramente di particolare rilievo. Lo si riscontra quotidianamente attraverso la consultazione degli articoli online…

La nostra “reputazione” sul web. Gianluca Nicoletti intervista Andrea Barchiesi a Melog Radio24
Gianluca Nicoletti ha dedicato una puntata di Melog su Radio 24 al tema dell’identità digitale, presentando il nuovo libro di Andrea Barchiesi sul diritto all’oblio. Per ascoltare l’intervista.

Il Web non dimentica
Oggi, se cerchiamo su Google “Kate Moss” nessuna delle notizie delle prime 10 pagine (almeno) fa un riferimento diretto all’accaduto. Per trovarne traccia (oltre ad approfondire la sua bio), occorre fare una ricerca combinata (“Kate…

Diritto all’oblio, Reputation Manager a Tgcom24
Andrea Barchiesi, CEO di Reputation Manager, intervistato da Tgcom24 affronta il tema della privacy, del diritto all’oblio, della reputazione online in seguito al caso Cantone.

Vite distrutte dal web, ma il diritto all’oblio non è sempre garantito
Cosa fare per proteggere la propria identità digitale? “L’importante è agire subito e arginare al massimo il danno. Denunciare alle autorità competenti e rivolgersi immediatamente ad un team di professionisti. Più passa il tempo, più…